mercoledì 26 febbraio 2014

Ogni sera, lì dove la terra finisce e con il mare cominciano i sogni...

“Ogni sera, lì dove finisce la terra e con il mare cominciano i sogni, mio padre e il suo amico fraterno e compare Nuzzo, poco più che adolescenti, parlavano del giorno in cui avrebbero lasciato Marsala per vedere com’era fatto il resto del mondo. A scuola la maestra glielo aveva ripetuto un giorno sì e l’altro pure: quello era il punto in cui finiva l’Italia, e al di là del mare c’era il resto del mondo, e mio padre e Nuzzo si dicevano che da grandi avrebbero viaggiato tantissimo e che il mondo sarebbe stato loro, tutto. Non li sfiorava nemmeno per sbaglio l’idea che chissà quanti degli uomini e delle donne che vedevano ogni giorno intorno a loro, più o meno segnati dall’esistenza, si erano seduti prima di loro più o meno in quello stesso punto, avevano guardato più o meno lo stesso mare e avevano fatto più o meno gli stessi pensieri.
Poi erano diventati adulti, ma nella maggior parte dei casi da Marsala non si erano mai mossi. E se lo avevano fatto, come poi avrebbe fatto mio padre ma non Nuzzo, un giorno avevano capito che il mondo non era loro, né lo sarebbe mai stato, per quanti posti vedessero tra quelli che avevano sognato lì a Capo Boeo o Lilibeo, ultimo lembo di Marsala, dove la terra finisce e cominciano i sogni”.
(Da  “Sicilia, o cara- Un viaggio sentimentale” di Giuseppe Culicchia – Feltrinelli)