Schierarsi dalla parte dei ragazzi più deboli comporta che la scuola li ami fino al punto di fare emergere le loro potenzialità inespresse. Quando don Milani scrive che "esser maestro, esser sacerdote, esser cristiano, esser artista e esser amante è la stessa cosa" fonda queste identità nello stesso tipo di amore che consente al mistico di scoprire il vero Dio nel deus absconditus, il dio nascosto.
E' l'inespresso, ciò che è in
potenza, il nascosto, la pietra scartata dai costruttori l'oggetto di un vero
amore. L'amante ama quando aiuta l'amato a scoprire il meglio di se stesso.
L'opera d'arte presuppone uno sguardo d'amore che solo l'artista possiede. Il
sacerdote assolve alla sua funzione salvifica quando intuisce nel figliol
prodigo una volontà di salvezza che altri non riescono a cogliere. Così il
maestro non è chi tenta di modellare l'allievo a sua immagine ma chi si sforza
di "indovinare negli occhi dei ragazzi le cose belle che essi vedranno
chiare domani e che noi vediamo solo in confuso".
(Da Mario Lancisi - Don Milani - Piemme bestseller-
Prefazione di Luigi Ciotti)
La foto è di Constantine
Manos