mercoledì 15 maggio 2013

PAROLA AI LETTORI...

Bello il tuo libro, Vincenza.
Un libro difficile da leggere…ed è un complimento.
Mi spiego.
Di solito, quando si legge un libro ci immedesimiamo in uno dei personaggi e seguiamo con attenzione la sua storia e soprattutto i moti del suo animo.
Leggendo il tuo libro invece diventiamo noi stessi “ il personaggio” del libro ma non quello che leggiamo in quel momento, in quelle righe.
No, diventiamo proprio noi stessi il protagonista con il ricordo dei nostri vent’anni.
E qui comincia il difficile.
La nostra mente abbandona quelle righe, i ricordi si affollano e improvvisamente siamo…ventenni.
Che gran regalo ci hai fatto, Vincenza!
Poi ci ricordiamo del libro e allora ritorniamo su quelle righe e ricominciamo a leggere ma, nonostante la nostra buona volontà, dura poco.
Certo che se un libro deve stimolare il lettore a pensare, ad emozionarsi, ad identificarsi, a riflettere…il tuo è il libro perfetto.
E allora quelli della mia generazione si ritrovano su quella “locomotiva gettata a bomba verso l’ingiustizia”, seduti nelle piazze con la speranza infinita di riuscire a fermare non solo “quella sporca guerra del Vietnam” ma tutte le guerre del mondo, a trovare implicazioni politiche e culturali perfino nei fumetti di Linus, a pensare che il 2001 sarebbe stato come quello immaginato da Kubrick, ad essere convinti che una risata avrebbe seppellito il potere fine a se stesso…oddio ci sono cascato di nuovo!
Come vedi, mentre scrivo a te, la mente è ripartita e sono piombato di nuovo, profondamente nei miei vent’anni… non c’è difesa!
Stefano Angiolini, regista